Arriva dalla Tunisia e da ventuno associazioni e Ong del Paese per la difesa dei diritti umani l’appello per la liberazione immediata di Rania Amdouni. La giovane attivista e militante LGBT+ è stato recentemente condannato a sei mesi di reclusione per ‘oltraggio a pubblico ufficiale’.
Rania Amdouni è stata arrestata lo scorso 27 febbraio quando si è recata in una caserma della polizia per denunciare una campagna di minacce e diffamazione nei suoi confronti da parte dei sindacati delle forze di sicurezza ed estremisti di destra.
La condanna da parte del Tribunale di Tunisi è arrivata invece il 4 marzo. Secondo i firmatari dell’appello, è una strumentalizzazione delle istituzioni statali ‘per regolare i conti con gli attivisti per i diritti umani e una violazione delle procedure legali’. “Perseguire i difensori dei diritti umani per le loro posizioni e idee è contrario alla legge tunisina. Questa sottopone ogni forma di espressione alle disposizioni del decreto legge numero 115 del 2021, relativo alla libertà di stampa e pubblicazione”.
Tra i firmatari dell’appello vi sono la Lega tunisina per i diritti umani e l’Organizzazione contro la tortura in Tunisia. Hanno firmato anche l’Associazione tunisina per la difesa delle libertà individuali e il Forum tunisino per i diritti economici e sociali.
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