Sono Angelica, una sexy trans di 38 anni di origini napoletane. Ho lineamenti molto femminili, sensuali e irresistibili. Il mio corpo è snello, le gambe ben tornite e la vita stretta, il seno prorompente ed il lato b molto invitante. Da alcuni anni sognavo di partecipare e, naturalmente, di vincere, il concorso di Miss Trans.
Per me era importantissimo, mi avrebbe fatta conoscere. Inoltre mi sarei presa una rivincita rispetto a chi mi aveva sempre presa in giro, denigrata. Volevo soprattutto anche dare una lezione al mio ex compagno e alla sua famiglia.
Era un modo di dimostrare anche a me stessa di valere qualcosa. Non ero la seconda, o peggio l’ultima in diversi campi. Finalmente quest’anno mi sentivo bella e piena di energia, determinata a vincere o, almeno a salire sul podio.
Il giorno del pre casting venni a sapere da alcune addette, che ci sarebbe stato anche un notissimo manager di spettacolo, un certo Marco C., il nome è di fantasia per questioni di privacy.
Io non avevo idea di chi fosse, ma cercai, una volta a casa, informazioni su di lui sul web. Inoltre si vociferava che sarebbe stato presente nel pubblico del concorso di Miss Trans, ma in incognito. Incuriosita, feci le mie ricerche e scoprii, oltre al fatto che Marco era un vero macho, uno stallone d’altri tempi. Bello, aitante e scapolo soprattutto…e amava molto il sesso.
Si parlava in alcuni gossippate del suo amore per il profumo afrodisiaco ad esempio e io mi sentivo attirata, incuriosita e affascinata da questa figura. Mai mi era successa una cosa così, con nessun altro uomo prima di allora.
Ero sempre più convinta di volerlo incontrare. Miss Trans era l’occasione giusta. Uscii a comprare la mise migliore, lingerie sexy, scarpe rosse pendant con smalto e rossetto e tante altre cosine tres chic.
Eravamo in 15 al concorso, tutte agguerrite e super sexy, devo ammetterlo. Questo un po’ mi intimorì, specie all’inizio, ma quando vidi Marco seduto nel pubblico tutto cambiò e mi dissi “Angelica dimostra a tutti chi sei!”.
Il mio istinto di cacciatrice prevalse e non perdevo occasione per incrociare il suo sguardo. C’era anche una passerella oltre il palco, che guarda caso passava proprio davanti alle sedute di Marco ed altri personaggi noti alle poche intenditrici nel jet set. Ci fecero sfilare più volte anche lì e mi ricordo bene come strizzai l’occhio a Marco, facendo anche fuoriuscire la punta della lingua al bordo delle mie labbra carnose e rosso fuoco.
I miei gesti e occhiate erano inequivocabili, mentre lui non si lasciava tradire, non faceva trasparire nessun trasporto o istinto. Vedevo però che guardava con entusiasmo le mie scarpe rosse e il mio abito sexy, che lasciava intravedere tutta la schiena abbronzata e il décolleté faceva capolino senza volgarità. Diedi il meglio di me, non ero mai stata così intraprendente e sensuale, così eroticamente ben disposta, altro che profumo afrodisiaco, questo era davvero un concorso hot.
Metà della competizione era trascorsa ed ero ancora in gara tra le 5 finaliste. Ero sì contenta, ma più di tutto mi divertiva ed eccitava il gioco di sguardi dedicato a Marco, era bellissimo ed altrettanto stupendo il poter fare la gatta morta così. In un attimo dei pausa, quando uscimmo tutte nel backstage, ecco che lo intravidi da lontano, veniva verso noi ragazze che camminavamo in fila indiana nello stretto passaggio buio dietro il palco.
Il nostro sguardo fece appena in tempo ad incrociarsi e lui mi prese fulmineamente per un braccio e mi sussurrò all’orecchio con voce suadente: “Seguimi Angelica!“. Non dissi una parola e nessuno ci vide e ci dileguammo nel buio e nei tendaggi del backstage.
Passo dopo passo, io non dissi nulla, mi guardavo timidamente le scarpe rosse e ci infilammo in uno stanzino, sembrava un ripostiglio un po’ polveroso, piccolo e solo con una lampadina che scendeva dal soffitto. Trovandomi davanti Marco non riuscii a fiatare, mi guardavo l’abito sexy che avevo indosso e pensavo alla storia del profumo afrodisiaco: chissà se lui lo usava davvero.
Miss Trans stava prendendo una piega molto, molto erotica. Eravamo solo noi due nello stanzino polveroso e lui senza esitare mi afferrò per il capo e mi mise la lingua in bocca.
La sua lingua era calda, bagnata al punto giusto e forte come un vibratore rabbit. Mi baciò con veemenza e scese a leccarmi il collo,continuando a sussurrare “Oh Angelica, Angelica!” mentre mi alzava l’abito sexy e mi palpava con forza le chiappe, quasi come se volesse staccarmele. Ero già eccitatissima, tutto avveniva velocemente e non avevo il tempo di capire nulla. Il mio membro era diventato subito duro, appena sentii la lingua di Marco nella mia bocca.
Mi leccò anche i seni, li teneva in mano come fossero due meloni da tastare per verificare il grado di maturazione e intanto mi tolse il perizoma sexy. Mi prese in mano il membro, mi fece una sega e poi scese in ginocchio e lo prese in bocca. Stavo per venire dopo solo due leccate. Lo fermai e con forza ma sensualità gli tolsi i pantaloni, gli feci cenno di sdraiarsi e iniziammo un 69 da urlo.
Io ero bravissima con la fellatio e gli feci un pompino super. Prendevo il suo sesso completamente in bocca e intanto lo leccavo con velocità e ritmicamente. Lui ansimava come non mai, io volevo venire ma mi trattenni. Anche lui era molto bravo con la fellatio, ma meno veloce di me, devo ammetterlo. Ad un certo punto mi alzai, col cazzo duro e voglia di venire accecante, mi mise a 90 e lui senza indugio iniziò a leccarmi le natiche. Mi leccava e mi palpava con foga, poi iniziò a leccare intorno all’ano e più giù verso i testicoli: stavo impazzendo dal piacere. Tutto questo durò davvero poco, ma avvenne con un ritmo unico, tutto era perfetto. Mi toccava anche il membro mentre lavorava di bocca al mio lato b e dopo un po’ tolse dalla tasca un tubetto di lubrificante.
Lo spruzzò e continuò a leccare, come se stesse nutrendosi e infatti il lubrificante era commestibile e aromatizzato alla fragola: il mio frutto preferito, erano tutti segnali. Non resistevo più e anche lui era eccitatissimo. Lo piegai a 90 e mentre gli facevo una sorta di sega lo penetrai, così a secco e lui urlò di vero piacere, gli diedi alcuni colpetti ritmici e poi lui si voltò.
Mi mise la lingua in bocca mentre continuava a sussurrare “Dai Angelica fammi vedere chi sei davvero!”, come un turbine di piacere e di mani vogliose di sesso ci ingarbugliammo, per poi tornare a 90 e questa volta ero io col sedere all’aria. Ancora bella unta di lubrificante accolsi il suo membro duro e turgido dentro di me. Lui spruzzò dentro e venni anche io toccandomi il membro ed eiaculando in terra.
Posso ancora immaginarmi quei colpi nel mio sedere, meglio di un sex toy, di un plug vibrante e in ceramica, e la sua voce che mi sussurra “Seguimi, Angelica!”. Una vera furia quell’uomo, meglio di tutti i vibratori di un intero sexy shop.