Si avvicina la primavera, le giornate si fanno più lunghe e il sole inizia a riscaldare i pomeriggi. I miei sensi, che durante l’inverno rimangono quasi sopiti, si risvegliano, assieme alla mia voglia di divertimento. In questo periodo dell’anno, poi, cade la Festa della Donna, dove io e Gloria, l’anno scorso, ci siamo letteralmente scatenate.
Conobbi questa mia amica in palestra. Fui dapprima impressionata dal suo fisico, meravigliosamente modellato e successivamente dalla sua spigliatezza, che la faceva entrare nelle grazie della gente con molta facilità.
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Ben presto scoprimmo che avevamo un sacco di interessi in comune e decidemmo di uscire a bere qualcosa insieme.
Nel corso della serata mi rivelò di essere una transessuale e di aver trascorso i suoi primi vent’anni di vita in un corpo che non corrispondeva a come si sentiva realmente. In un primo momento ho stentato a crederci, tanto erano femminili e delicate le sue movenze, ma una volta tirate fuori alcune sue vecchie foto mi sono convinta del tutto. rimasi ovviamente sorpresa e incuriosita del suo cambiamento. In Gloria ho trovato subito una persona con la quale potevo parlare di tutto e l’intesa che si è creata tra noi è stata subito profonda e totale.
Dopo qualche giorno, la mia amica mi propose di andare ad una cena in occasione della Festa della Donna. Durante questa cena ovviamente ci sarebbero state alcune piccanti sorprese. Accettai senza indugi, ritrovandomi ad aspettarla davanti al locale, vestita di tutto punto e pronta per divertirmi.
Quando Gloria mi si presentò davanti, rimasi colpita dalla sua eleganza e dalla sicurezza con la quale stava su dei tacchi a spillo vertiginosi, da vera modella. Mi condusse all’interno, dove aveva riservato un tavolo solo per noi due.
I piatti si susseguirono rapidi, insieme a parecchi bicchieri di vino, che scaldarono in poco tempo l’ambiente, scanzonato e allegro, della grande sala: era il preludio a ciò che sarebbe successo da lì a poco, con la comparsa, a sorpresa, di uno stuolo di spogliarellisti che, tra applausi scroscianti e risate, iniziarono subito a darsi da fare, esibendo dei fisici statuari e delle movenze provocanti.
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Nel bel mezzo di una esibizione che stava accendendomi selvaggiamente, con una scusa andai in bagno: avevo bisogno di calmare il bollore e tutto l’alcol che avevo ingerito non mi stava certo aiutando nell’impresa.
Sentii la porta aprirsi alle mie spalle e, voltandomi, vidi Gloria, con stampato in faccia un sorriso a metà tra il complice e il malizioso. Senza dire una parola, mi prese il viso tra le mani e mi baciò, esplorando con la sua lingua la mia bocca e trovando in me ben poca resistenza, che svanì del tutto quando prese ad alzarmi, lentamente, la gonna, scoprendo il perizoma rosso che avevo indossato senza nemmeno farci caso.
La cosa parve eccitarla ulteriormente, al punto che il suo respiro accelerò e si liberò il più velocemente possibile dei vestiti, rivelando il suo corpo come mai lo avevo visto: davanti a me avevo un esempio di perfezione, una verga larga e già eccitatissima, a malapena contenuta dal suo tanga, anch’esso in procinto di volare via.
Non avevo mai fatto sesso con una transessuale e devo ammettere che raramente mi sono trovata in sintonia con qualcuno così tanto come con Gloria. Forse sarà stato il vino, forse l’atmosfera generale o forse ancora la particolare situazione, fatto sta che mi inginocchiai e mi avventai sul suo membro con voracità e passione, spingendo il suo bacino verso le mie labbra con le mani, saldamente affondate nelle sue deliziose natiche.
Dettando personalmente il ritmo, iniziai a farle un lavoro di bocca con una passione che sorprese sia lei che me stessa.
La bella transessuale iniziava proprio a prenderci gusto, mi spinse contro il ripiano del lavello e mi ci fece sedere sopra. Allargate le gambe ubbidientemente, mi ritrovai tutta la sua verga dentro di colpo, sentendola aderire perfettamente dentro di me. Ero completamente bagnata e quando Gloria, senza smettere di penetrarmi, mise le mie mani sui suoi seni, invitandomi a giocarci, iniziai letteralmente a perdere la testa.
Chiaramente era lei ora a condurre il gioco: proprio al culmine del piacere, mi voltò e, tirato fuori dalla borsetta un piccolo vibratore anale e una boccetta di lubrificante, sicuramente acquistati in sexy shop, iniziò a concentrarsi sul mio sedere, senza però mai dimenticarsi del mio clitoride, costantemente al centro delle sue attenzioni.
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D’un tratto Gloria si alzò in piedi, aprì leggermente la porta e chiamò, con mia preoccupazione iniziale, due degli spogliarellisti più belli che avevo visto poco fa e che, evidentemente già d’accordo con lei, stavano aspettando a pochi passi dal bagno.
Appena la mia amica si voltò, il suo sguardo, così sicuro di sé e spensierato, mi calmò immediatamente e, quando i due entrarono, mi trovarono di nuovo carponi, già sorridente e pronta a tutto.
Quello che avvenne dopo fu quanto di più trasgressivo potessi immaginare, con la sottoscritta che si ritrovò a maneggiare ben tre membri nello stesso momento, il tutto mentre mi gingillavo con un dildo a ventosa, estratto dalla magica borsetta da Gloria e posizionato sul pavimento senza che me ne fossi accorta.
Mi sentivo la loro piccola schiava ninfomane: questo pensiero mi mandò ancora di più in estasi e mi impegnai come non mai nel soddisfare tutti e tre i miei compagni di giochi, non risparmiandomi minimamente.
Era arrivato il momento di fare sul serio, così, presto, io e la mia birichina amica ci trovammo, fianco a fianco, chinate sui lavandini, mentre i due ragazzi si davano da fare alle nostre spalle, penetrandoci fin da subito con forza.
L’espressione di pieno godimento di Gloria che, riflessa sullo specchio, non mi staccava gli occhi di dosso rendeva la cosa ancora più eccitante, tanto che, non resistendo, iniziai a baciarla con quanta foga avessi in corpo, quello stesso corpo che era scosso da potentissimi orgasmi.
Se solo, fino al giorno prima, mi avessero detto che mi sarei trovata in bagno con due spogliarellisti e la mia amica, facendo tutto il sesso sfrenato che la nostra fantasia ci suggeriva, probabilmente gli avrei tirato uno schiaffo, indignata; invece, in quel turbinio di corpi aggrovigliati mi sentivo totalmente a mio agio, libera di dar sfogo ad ogni mio perverso desiderio e di sfogare i miei istinti.
Capii che Gloria stava per raggiungere l’acme del piacere, allora aumentai il ritmo con cui la stavo toccando, insieme ai miei gemiti; avendo intuito la situazione, i due spogliarellisti, di cui non so tutt’ora nemmeno il nome, diedero fondo a tutta la loro vigoria, regalando a me e a loro stessi, praticamente negli stessi secondi, un orgasmo epico, il mio sesto in quella serata, proprio mentre anche lei venne copiosamente sul pavimento.
Il giorno dopo mi svegliai con i muscoli tutti indolenziti: quella notte era stata tanto piena di godimento quanto faticosa, ma la prima cosa che feci fu di prendere il telefono e rispondere alla mia amica che, col suo solito buonumore, mi dava il buongiorno. Che meravigliosa persona che è la mia Gloria; dopo quell’episodio, il nostro rapporto non è cambiato di una virgola, anzi, a pensarci bene è diventato ancora più saldo e complice di prima.
Anche se non abbiamo mai ripetuto un’avventura simile, mi sorprendo a ripensarci sovente: magari una di queste sere le chiedo se le andrebbe di ripetere l’esperienza.
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