La transessualità non è più classificata dall’Oms come malattia mentale.
La transessualità non è più classificata dall’Oms come malattia mentale. “L’incongruenza di genere è stata rimossa dalla categoria dei disordini mentali dell’International Classification of Diseases per essere inserita in un nuovo capitolo delle ‘condizioni di salute sessuale‘”, ha spiegato l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sottolineando che “è ormai chiaro che non si tratti di una malattia mentale e classificarla come tale può causare una enorme stigmatizzazione per le persone transgender”.
Alla base della decisione c’è “l’aver capito che non si tratta di una condizione mentale e lasciare l’incongruenza di genere in quel capitolo avrebbe creato biasimo e condanna per i transgender, ma è stato inserito comunque in un altro capitolo per garantire l’accesso agli adeguati trattamenti sanitari“.
Questo potrebbe portare ad una migliore accettazione sociale degli individui e, a cascata, a migliorare l’accesso alle cure perché riduce la disapprovazione sociale.
L’OMS ha spiegato che la decisione di lasciare la condizione di Trans in un capitolo dell’International Classification of Diseases (la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, il cui quinto capitolo è quello delle patologie mentali e del comportamento) nasce dall’esistenza di un notevole bisogno di importanti cure sanitarie che può essere soddisfatto se la transessualità rimane all’interno dell’Icd stesso.
Il coordinatore del team che gestisce le problematiche di adolescenti e popolazioni a rischio, Lale Lay, ha così affermato: “la transessualità è stata collocata in un capitolo di nuova creazione, per dare spazio a condizioni collegate alla salute sessuale e che non necessariamente hanno a che fare con altre situazioni codificate nell’Icd”.