Hande Kader è stata una trans che, in Turchia, ha fatto in modo che i diritti per le persone come lei potessero vivere una vita normale come gli etero.
Ecco la sua storia, fatta di tanta violenza e soprattutto con una conclusione che nessuno si sarebbe potuto immaginare.
Hande Kader, la trans ribelle
In Turchia non sono ammessi rapporti tra persone dello stesso sesso, quindi i gay e le lesbiche, non possono vivere una relazione alla luce del sole come accade con le persone etero.
Questo genere di situazione, come potrai immaginare, non ha di certo reso felici le persone che hanno questo genere di orientamento sessuale e allo stesso tempo non ha fatto in modo che la situazione sociale potesse essere delle migliori.
Hande Kader è una trans che si è trovata a vivere questo genere di situazione proprio in maniera negativa, visto che la trans non ha mai voluto nascondersi e soprattutto ha fatto tutto il possibile per farsi notare, talvolta in maniera abbastanza vistosa, da parte delle autorità turche.
Il suo modo talvolta egocentrico l’ha messa in cattiva luce e i diversi episodi che l’hanno vista protagonista l’hanno tramutata in un vero e proprio nemico pubblico.
Hande Kader ha infatti deciso di schierarsi in campo per difendere i diritti delle persone omosessuali e delle trans, che in Turchia vengono trattati come se avessero delle infezioni e non come persone degne di considerazione.
Col passare del tempo la situazione in Turchia non è di certo migliorata soprattutto perché la trans ha fatto tutto il possibile per attirare l’attenzione, rendendo la situazione maggiormente complessa.
Cosa ha fatto Hande Kader
La trans si è contraddistinta specialmente durante il 2015, quando le sue proteste si sono accese contro l’intera nazione turca per il modo di fare che questa aveva adottato nei confronti delle trans.
Tale situazione, accompagnata dalle diverse stravaganti idee della stessa, hanno fatto in modo che il Gay Pride in Turchia terminasse in maniera tutt’altro che pacifica.
Durante quell’anno devi sapere che la manifestazione non si sarebbe dovuta effettuare, dato che questa sarebbe dovuta avvenire durante il Ramadam.
Il governo turco voleva evitare che durante l’evento religioso altre manifestazioni si venissero a realizzare, in quanto avrebbero potuto distrarre l’intera comunità, rendendo la situazione maggiormente tesa.
Ma la comunità LGBT turca sembrava non essere interessata a questo tipo di scelta imposta dallo stesso governo, anche poiché le persone omosessuali non erano riuscite a ottenere dei diritti particolari e anzi erano vittime di comportamenti tutt’altro che corretti.
Vittime di bullismo, discriminazione e altre situazioni similari avevano reso la vita delle persone LGBT insostenibile: molti avevano dovuto addirittura nascondersi o comunque fingere relazioni etero per non essere sottomesse completamente e torturate sia fisicamente che psicologicamente.
Visto il modo di comportarsi dell’intera comunità, Hande Kader ha deciso di prendere in mano le redini della situazione, proponendosi come rappresentate della comunità stessa e guidando il Gay Pride nelle strade di Instabul, capitale della Turchia.
Proprio questo eccessivo egocentrismo e voglia di contraddistinguersi in maniera così pesante ha attirato l’ira delle forze dell’ordine turche, che sono scese in campo per bloccare la sfilata.
Inizialmente i poliziotti hanno cercato di adottare un comportamento pacifico, evitando di utilizzare la forza e violenza ma, Hande Kader, non si è lasciata intimidire, ribellandosi e spronando le altre persone ad adottare un comportamento similare al suo.
L’eccessiva esuberanza della trans ha fatto in modo che alcuni poliziotti iniziassero ad adottare un modo di fare maggiormente aggressivo, arrivando a utilizzare l’idrante nei confronti della stessa trans.
Il getto d’acqua e il comportamento aggressivo dei poliziotti non è passato di certo inosservato alla comunità LGBT, che ha deciso di diffondere il video della loro rappresaglia nei confronti delle persone omosessuali e in particolar modo il trattamento poco piacevole riservato alla stessa trans.
Inizialmente l’episodio sembrava non aver scosso lamentele, neanche della stessa Hande, che però dopo diverso tempo ha cominciato a parlare male del Governo, delle diverse azioni contro l’intera comunità LGBT e altre azioni che non erano mai state rese note alla comunità del web.
Lo scopo di Hande era quello di diffondere la notizia del modo di agire dei turchi e dei potenti che governavano il Paese, in modo tale che tale situazione non si venisse a manifestare in altre nazioni o comunque che la situazione potesse essere tenuta sotto controllo.
Col passare del tempo il nome della trans venne visto come problematico: ogni volta che si parlava di situazioni di tensione il suo nome compariva nella lista delle persone che stavano agitando la popolazione e che volevano che questa si ribellasse.
Per tale motivo il nome della trans è stato inserito in quello delle persone scomode che dovevano essere fatte tacere, in quanto la situazione stava lentamente degenerando e sfuggendo di mano al Governo turco.
Le battaglie della trans e la morte
Hande Kader ha continuato a partecipare a tutte le manifestazioni possibili che si svolgevano in Turchia: questo perchè per lei, riuscire a ottenere dei diritti era molto importante e soprattutto avrebbe permesso alle altre trans di vivere una vita migliore sotto ogni punto dii vista.
Col passare del tempo la situazione non migliorò e Hande decise di ritirarsi momentaneamente in quanto aveva compreso che la sua vita era in pericolo e che rischiava realmente di perderla a causa del fastidio che stava dando.
Anche il suo coinquilino spiegò che la trans era sempre molto agitata durante l’ultimo periodo della sua vita e che pensava anche di ritirarsi dalla vita di strada, visto che come mestiere faceva la prostituta.
Ma la voglia di combattere per le persone come lei non era di certo diminuita, al contrario, era aumentata in maniera esponenziale: le percosse e gli omicidi di alcune trans non fecero altro che renderla maggiormente aggressiva e nei mesi di giugno e luglio del 2016, Hande tornò alla ribalta nuovamente, con slogan unici e soprattutto con delle motivazioni forti da difendere.
Purtroppo, questa sua nuova voglia di affrontare la situazione non fece altro che condurre la stessa Hande alla morte.
Non si conoscono bene le dinamiche ma alcuni investigatori sostennero che prima la trans venne picchiata ripetutamente, come per punirla di tutte le volte che aveva agitato la popolazione e che aveva cercando di condurre la stessa alla ribellione.
Successivamente venne mutilata: anche in questo caso non è chiaro se a essere state colpite siano le protesi oppure altre zone del corpo, come segno di disprezzo da parte degli assalitori.
Infine il corpo della giovane trans, visto Hande aveva solo 23 anni, venne bruciato.
Secondo quanto riportato dalla stampa questo tipo d’azione venne compiuto per evitare che le impronte degli assalitori potessero essere riconosciute.
Il suo corpo venne gettato in una via della periferia della città di Instabul, altro segno del disprezzo che la trans aveva suscitato.
Il suo coinquilino fu l’unica persona che decise di denunciare la scomparsa della trans e voleva fare il possibile per poterla trovare e prevenire che il nome della stessa Hande potesse terminare nella lista delle persone scomparse.
Pertanto la fine della trans è avvenuta in maniera barbara, cosa che non viene riservata nemmeno ai criminali e molti, come potrai immaginare, hanno il dubbio che sia stato un omicidio di stato, viste le dinamiche e il poco interesse nelle fasi di ricerca che sono state effettuate.
Di conseguenza è stato possibile notare come questo genere di situazione ha fatto esplodere letteralmente una ribellione in Turchia e nel resto del mondo.
Molte trans fanno questa fine orribile e vengono dimenticate, come se non fossero mai esistite.
Oggi sono state organizzate diverse manifestazioni per ricordare la trans turca, che ha dovuto rinunciare alla sua vita per far valere i diritti che riteneva fossero indispensabili per una vita normale.
Quando si parla d Hande Kader si potrebbero aggiungere diversi altri tipi di casi similari di trans che hanno dovuto rinunciare alla loro vita a causa di persone che non hanno avuto il rispetto per le stesse e per la vita umana.
Oggi in Turchia la situazione è leggermente mutata e la morte della trans ha fatto in modo che molte altre combattessero, seppur in modo meno aggressivo, per ottenere dei diritti importanti, seppur i risultati non siano ancora dei migliori e in alcune occasioni si viene a scoprire che molte sono vittime di percosse e minacce di morte ripetute nei loro confronti.